Enrico Giusti: Una vita per la solidarietà

Enrico Giusti: Una vita per la solidarietà
17 Marzo 2018 amministratore

“Enrico Giusti: una vita per la solidarietà” era il titolo dell’incontro organizzato a Villa Pallavicini in occasione di quello che sarebbe stato il 79°compleanno del “sindacalista dei due mondi”. In tutti i presenti c’era la consapevolezza della grandezza di questo personaggio e dell’indelebile ricordo che restava in tutti coloro che avevano avuto la fortuna di incontrarlo. Se negli interventi di Alessandro Alberani, Giorgio Graziani e Danilo Francesconi si sottolineava il suo fondamentale ruolo di sindacalista dalle 150 ore al ruolo di ambasciatore Cisl nell’America Latina, nei ricordi di Francesco Persiani le tante iniziative in Brasile mentre nelle parole di Pier Luigi Stefanini presidente Unipol il ruolo che quello che era stato il suo insegnante di religione aveva ricoperto nella sua vita.

Se tutto ciò era in qualche misura prevedibile l’intervento del vescovo Matteo Zuppi ed il saluto di mons. Antonio Allori hanno rappresentato una importante novità riguardo alle difficoltà che Enrico Giusti ex cappellano del lavoro ebbe da affrontare e che lo portarono a lasciare l’abito sacerdotale senza peraltro uscire dalla Chiesa bolognese.
Come narrato splendidamente e con dovizia di documentazioni da Giorgio di Primio che ha curato il volume “Nova Esperanca: miracolo brasiliano” la figura di Enrico Giusti, accanto a quella di Ivo Paoloni, cittadino onorario di Pianoro e Bruno Quercetti assistente spirituale di tanti scout pianoresi rappresentano altrettante testimonianze di un messaggio che trova ora in Papa Francesco un grande momento di speranza. Cosa resta oggi di questo impegno dalla parte degli ultimi? Certamente assieme al patrimonio di solidarietà che hanno trasmesso, la consapevolezza che i progetti brasiliani sono diventati importanti realtà che durano nel tempo. Dalla scuola sindacale di Belo Horizonte all’Istituto dei ciechi di Salvador de Bahia, dall’Asilo di Nova Esperanca alla Abeca di Barra do Juchu si vede come il seme gettato sia diventato pianta. Si tratta di realizzazioni che numerosi pianoresi hanno gia’ visitato e che si spera resteranno un patrimonio per gli Amigos de Pianoro che desiderano conoscere alcune delle realizzazioni fortemente volute da Enrico. Paolo Brighenti

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